Che cos'è?
L’ipovisione è una condizione di acutezza visiva limitata, che ostacola il normale svolgimento della vita quotidiana, personale e professionale.
Una funzione visiva compromessa incide pesantemente sull’autonomia dell’individuo e sulla sua qualità di vita. Pur conservando una residua acuità visiva, il danno funzionale permanente subito dall’ipovedente rende molto difficile una serie di compiti e attività anche semplici, come leggere un libro e lavorare al computer.
Tramite i programmi di rieducazione visiva è possibile accompagnare il paziente nella gestione e potenziamento del proprio residuo visivo.
A cosa serve?
La rieducazione visiva permette di accompagnare il paziente ad una nuova autonomia. Viene utilizzata anche per migliorare l’aspetto funzionale visivo, aumentando la percezione sensoriali e la coordinazione nello spazio.
Chi può effettuarlo?
La rieducazione visiva è utile a ipovedenti, a chi presenta una minima visione e vuole tutelare il residuo visivo, a soggetti ambliopi e a pazienti con alterazioni del viso e orientamento nello spazio .
È doloroso o pericoloso?
Il paziente effettua un training non invasivo o doloroso. Le sedute sono seguito dal tecnico ortottista, affiancando il paziente nella gestione degli esercizi rieducativi.
Modalità di esecuzione
La prima valutazione consiste in test per valutare l’efficienza visiva, le capacità visus-spaziali e discutere degli obiettivi che si vogliono raggiungere. Viene così preparato un piano di rieducazione personalizzato e si effettueranno delle sedute in studio, concordate con il paziente, durante le quali verranno svolti degli esercizi visivi con specifici ausili. Al termine di ogni seduta verrà consegnato del materiale domiciliare per imparare a gestire il training visivo in autonomia. La durata di ogni seduta varia tra i 30 e i 45 minuti.
